La crisi è reale e forse si farà sentire sugli acquisti di prodotti tecnologici dell'ultimo trimestre dell'anno ma per quanto riguarda il periodo luglio-settembre i produttori di pc (e soprattutto i retailer) possono ancora leccarsi i baffi. Le vendite di desktop, notebook e netbook sono arrivate a 80 milioni di unità (di cui poco meno di 30 milioni nell'area Emea) su scala mondiale hanno registrato infatti una crescita nell'ordine del 15% (l'Europa viaggia invece intorno al 25%) rispetto allo stesso trimestre dell'anno passato, qual cosina meno del previsto ma pur sempre un buon risultato in relazione alle presunte e previste difficoltà dell'immediato futuro. A confermarlo i dati resi noti in queste ore da Idc e Gartner, praticamente del tutto allineati ai numeri di cui sopra. Dagli analisti delle due società di ricerca è arrivato anche un altro messaggio forte: i netbook sono al massimo della popolarità e considerando la probabile restrizione della domanda costituiranno, grazie ai loro prezzi più che abbordabili per una vasta fascia di utenti, la prima scelta di acquisto nei mesi a venire. L'interesse verso i mini pc portatili con prezzi sotto i 500 dollari è quindi alle stelle e gli analisti, dopo averne riconosciuto la valenza ormai strategica per il mercato dei pc nella sua globalità, si chiedono ancora se i netbook cannibalizzeranno o meno (e quanto) le vendite dei notebook di fascia bassa.